La solitudine del Mossiere e le difficoltà di una batteria a 5 contrade

sabato 18 maggio 2019:

Fondamentalmente il Mossiere in un palio è un uomo solo. 

In quei momenti in cui tempismo e azione sono basilari si trova sempre un popolo numeroso fatto da dodici contrade (quest’anno solo 10) che dalle sue decisioni pende. Ecco che il contradaiolo in quei momenti si “imbruttisce”, assume espressioni e atteggiamenti da guerriglia urbana ed è sempre pronto alla contestazione in caso di anticipo o posticipo mossa se il proprio cavallo non è bene indirizzato e perpendicolare al canapo.

Quest’anno a mio avviso, le difficoltà per il buon Gennaro Milone sono amplificate. Correre le batterie in solo 5 contrade rende la mossa più nevrile e complicata. La rincorsa ha più spazio per entrare lanciata e quindi ha quasi il 100% di possibilità di prendere la testa o comunque lasciare un paio di contrade dietro. Se le altre tre che seguono si aprono a ventaglio, come in una partita a carte quando si tiene in mano un poker, per la quinta contrada diventa quasi impossibile recuperare posizioni. 

Questa è la difficoltà di questo palio e questa sarà la strategia attuata dalla rincorsa nelle 2 batterie. 

Le prime 4 posizioni alla curva del gommaio, se disposte come detto sopra, possono anche non forzare il barbero ritrovandosi in finale senza aver speso energie, pertanto diventano fondamentali le caratteristiche sia dei fantini che dei cavalli di essere attenti e pronti al gesto unico scaturito dal piede del mossiere. La batteria diviene una finale strategica e aumentano le possibilità di vittoria di chi, leggero e leggiadro corre una batteria a costo energetico prossimo alla zero. 

Il mossiere in questo caso ha una maggiore responsabilità, restando ancora più solo.